Padova Killer: la seconda indagine dell’ispettore Bordignon
Padova, fine estate. Paride Bordignon è incaricato di indagare su una serie di delitti che si assomigliano: le donne vengono strangolate lentamente e abbandonate con un foulard attorno al collo, senza una ciocca di capelli.
L’assassino è sfuggente, lascia pochissime tracce e la squadra investigativa brancola nel buio, soprattutto perché all’ispettore manca il supporto del suo medico legale preferito, Artemisia Boscolo. È una sfida senza precedenti, da risolvere anche a costo di mettere a rischio le vite stesse dei protagonisti
È uscito da un mese ormai il libro Padova Killer e vorrei condividere con voi alcune curiosità sulla seconda indagine di Paride Bordignon.
Quando ho pubblicato la prima indagine, Il caso Fior di loto, non avevo in mente di creare una serie, all’inizio l’idea era quella di cimentarmi con un romanzo giallo, punto e fine. Ma poi quando ho finito di scrivere mi sono resa conto che avevo lasciato molte situazioni in sospeso tra i personaggi e che mi sarebbe piaciuto sapere come andava a finire. Inoltre molti lettori si sono affezionati ai personaggi e mi chiedevano quando sarebbe uscito il seguito.
Quando ho iniziato a progettare il secondo romanzo di Brodignon avevo in mente tutta un’altra storia, ma poi la mia amica Manu, di professione psicologa, ha iniziato a tartassarmi chiedendomi di scrivere un libro con un assassino seriale. Io ero scettica perché non mi sentivo all’altezza. Certo, adoro i libri e le serie tv con i serial killer, sono personaggi affascinanti, ma anche molto complessi da costruire. Ho iniziato perciò un lavoro di studio e ricerca sulla natura di questi assassini, documentandomi sui serial killer realmente esistiti, soprattutto a livello europeo.
Ciò che mi ha colpito è stato il fatto che la maggior parte di questi diabolici esseri umani che uccidono a ripetizione, sono delle persone apparentemente normali, inserite nella società, che spesso hanno un lavoro regolare e una famiglia. Allora la mia mente ha fatto clic e ho deciso di costruire un personaggio di questo tipo. Mi sono divertita a entrare un po’ nella sua testa e infatti nel romanzo ci sono dei capitoli con il punto di vista narrativo da parte dell’assassino.
Il titolo è stato immediato. Durante l’indagine, un po’ come era successo con il primo libro in cui Bordignon soprannomina la vittima Fior di loto, nel secondo l’ispettore inizia a chiamare l’assassino Killer.
Per il resto c’è ovviamente un’evoluzione del rapporto tra i personaggi: tra Bordignon e Artemisia Boscolo, l’ispettore e la professoressa Dumont, oltre a delle nuove entrate, come la ex moglie dell’ispettore.
Per quanto riguarda la copertina, la foto ritrae Prato della Valle e la basilica di Santa Giustina sullo sfondo, in un’atmosfera molto autunnale, la stessa in cui è immerso il libro, che stavolta si svolge appunto tra settembre e dicembre. La foto è stata scattata dal mio compagno Luigi, la prima volta che l’ho portato a visitare Padova.
La mia idea è di scrivere un libro per ogni stagione, perciò il prossimo sarà ambientato durante l’inverno.
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