Libri,  Scrittura

Il caso Fior di loto

Il caso Fior di loto è uscito da poco con Robin Edizioni. Il libro è nato come racconto lungo nel 2015; la protagonista era una donna che arrivava a Padova in seguito alla scomparsa della sorella e cominciava ad indagare con l’aiuto di un poliziotto in pensione. Questo racconto è stato poi messo da parte, come tanti miei scritti, e semi dimenticato. Nel 2020, dopo aver pubblicato Il tempo di un aperitivo, ho ripreso in mano i racconti troppo lunghi che non potevano farne parte e ho scelto di lavorare su quello che sarebbe diventato il romanzo Il caso Fior di loto.

Ho deciso di cambiare molte componenti del libro, perché rileggendolo mi sono resa conto che c’erano un po’ troppe, inquietanti analogie con un caso di cronaca nera, il delitto di Isabella Noventa, avvenuto a Padova nel 2016. La donna uccisa nel mio racconto si chiamava proprio Isabella e il suo corpo, gettato nelle acque del Brenta non veniva mai ritrovato.

Sono rimasta molto turbata da queste analogie, dato che lo avevo scritto prima che Isabella Noventa venisse uccisa. Perciò ho cambiato innanzitutto il nome della vittima, da Isabella a Linda, ho ampliato la trama, e ho deciso di far scoprire il corpo della donna proprio all’inizio del libro.

Ho creato un protagonista poliziotto, Paride Bordignon, in vista di altri romanzi che avevo già in mente. Il secondo volume delle indagini di Bordignon infatti l’ho già scritto e sarà pubblicato nel 2023. Sarà più lungo e un po’ più noir.

Ma chi è l’ispettore che indaga su Il caso Fior di loto? Capelli corti e brizzolati, occhi neri come la notte, ha passato da un pezzo i quarant’anni e veste sempre con i jeans a cui attacca con una catenella l’orologio da taschino, che apparteneva al nonno: Paride Bordignon è ispettore presso la squadra mobile di Padova.

Non ha la televisione, gli piace la musica rock e suona la chitarra, la sua amata Lady Black. Prova un moto di disgusto quando vede mani di donne con unghie laccate di smalti improbabili e piedi di uomini che indossano mocassini senza calze. I suoi rifugi sono l’osteria sotto casa, il Bacaro della Nena, e la palestra di karate dove si allena con Gabe, il suo miglior amico.

A volte ha la testa fra le nuvole, è curioso di natura ed è tanto bravo a indagare nelle vite degli altri quanto incapace di sondare il suo animo, ammettere i desideri più profondi e le verità più scomode del suo carattere.

“Ho colto come sia geniale l’autrice con il suo modo di scrivere semplice e delicato riesca a combinare argomenti seri e attuali come l’omosessualità e l’omicidio rendendo la storia ancora più frizzante, avvincente ed accattivante.” Recensione a cura di Rosalinda Di Noia per Progetto Almax.

“Levorato gioca con i classici del genere per dar vita a una coppia a cui ci si affeziona subito.”
Giacomo Brunoro, lapiazzaweb.it

Per finire, alcune recensioni su Instagram del libro:

@delittiamoci

@labettinachelegge

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