Domenica autunnale e copertina del mio libro
L’autunno non è la mia stagione preferita, devo essere sincera, c’è una certa malinconia che mi assale e un fervore che mi istiga a buttare via cose, a lasciar andare situazioni che non mi piacciono, a chiudermi nel mio mondo. Preferisco di gran lunga la neve e le gelide giornate invernali, o le colorate giornate di primavera.
Però devo ammettere che la stagione in cui siamo ha un fascino tutto particolare. Adoro le domeniche autunnali, ne approfitto per fare il pane, la crostata, il ragù: preparazioni lunghe che distraggono la mente dalla quotidianità. E poi mi piace sedermi a leggere vicino al caminetto acceso e di solito in questo periodo riprendo dei libri che ho già letto nel passato, non ho voglia di novità, è più un momento di introspezione, di ritiro spirituale. Sto di fatto rileggendo Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, I piccoli maestri di Luigi Meneghello e La fine è il mio inizio di Tiziano Terzani.
Verso sera arriva anche il momento di arrostire le castagne sul fuoco e bere un bel bicchiere di vino rosso per poi godersi uno di quei film che ti acchiappano e ti portano in altri mondi per un paio d’ore. Ciò che mi allieta maggiormente in questa domenica d’autunno è che da qualche giorno ho potuto visionare la copertina del mio prossimo libro e una sensazione di felicità che non provavo da tempo mi ha avvolto come una coperta calda. Ogni tanto la riguardo, la ammiro, rileggo ciò che c’è scritto.
Fra poco uscirà il mio primo romanzo poliziesco, con protagonista un certo ispettore che si chiama Paride Bordignon. State sintonizzati…